Perché conoscere le megattere?
“Semplicemente perché siamo le cantanti più brave dell’oceano! Delle vere e proprie star!”
Le megattere sono dei cetacei della famiglia delle balenottere, che raggruppa gli animali più grandi del pianeta.
Come riconosciamo la megattera dagli altri cetacei:
La prima cosa da notare è lo sbuffo verticale prodotto dallo sfiatatoio che può raggiungere i 3 metri d’altezza.
“Dovete cercare una specie di cespuglio d’acqua sulla superficie per individuarci!”
Il corpo è molto idrodinamico, con il dorso scuro e il ventre bianco.
“Il bianco della nostra pancia risplende al sole quando saltiamo fuori dall’acqua!”
Le pinne pettorali sono molto più strette e snodate rispetto agli altri cetacei: sono lunghe 1/3 della lunghezza dell’animale e grazie ad un’articolazione molto mobile riescono a ruotarle agilmente.
“Le utilizziamo per fare tantissime cose, osservaci!”
La pinna dorsale è praticamente assente, sostituita da piccole gobbe relativamente vicino alla coda.
Ha un’apnea di 20-25 minuti, vivendo sempre nei primi 150 m di profondità. “Devi avere un po’ di pazienza quando aspetti di vederci!”
Il suo muso è spesso ricco di parassiti che le danno un aspetto “rugoso”.
“Sono davvero fastidiosi, cerchiamo sempre di liberarcene!”
“Siamo molto appariscenti con i nostri super salti!”
Le dimensioni sono sui 15-16 m per 40 tonnellate,
“Siamo lunghe come un autobus ma più pesanti!”
Cosa mangia la megattera
Le megattere mangiano più di una tonnellata di plancton al giorno, in particolare sono ghiotte di un piccolo gamberetto chiamato krill. Si nutrono di questo animale comodamente nuotando in superficie a bocca aperta, lasciando il compito di inglobare enormi quantità d’acqua ai solchi golari e filtrarla grazie ai potenti fanoni.
“I nostri solchi golari sono simili alle vostre fisarmoniche, quando si
allargano fanno entrare tantissima acqua nella nostra bocca, quando si stringono la fanno fuoriuscire e filtrare dai fanoni, che assomigliano ai vostri pettini con i denti fitti fitti!”
Inoltre hanno una tecnica del tutto originale per pescare: risalgono lentamente dal fondo verso la superficie, girano in tondo emettendo aria dallo sfiatatoio, formando una rete di bolle che intrappola piccoli pesci. La bubble net.
“Siamo molto fantasiose.”
La vita della megattera
Le megattere possono arrivare a 80-90 anni, sono dei cetacei molto longevi. Raggiungono la maturità sessuale dai 4 ai 10 anni e da qui inizia il duro corteggiamento maschile con salti e canti. La scelta sessuale può essere infatti determinata più dalle capacità canore del maschio che dalla sua prestanza fisica.
Una volta conquistata la femmina, l’accoppiamento dura molto poco e viene effettuato pancia contro pancia.
Le femmine avranno poi un periodo di gestazione di 11 mesi e partoriranno un unico cucciolo di una tonnellata e mezza, che non perderanno mai di vista per un anno, almeno.
Il “piccolo” beve circa 190 litri di latte al giorno. Il latte, ricco di grasso, gli permette di crescere velocemente e di sviluppare fin da subito un ottimo isolamento termico. I piccoli cresceranno fino ai 10 anni e rimarranno sempre nel gruppo di appartenenza fino all’età adulta.
Durante la vita, le femmine tendono a stare sempre in gruppo con i figli più giovani come un vero e proprio nucleo familiare.
I maschi invece, vivono solitari o in piccoli gruppi chiamati gruppi di scapoli.
La distinzione tra maschi e femmine rimane molto difficile in quanto fisicamente molto simili.
“Potrete però capire se siamo maschi o femmine dal nostro vistoso comportamento!”
Le cure parentali di questi animali sono molto intense: la madre scambia sempre segnali di affetto e attenzione al piccolo, diventando aggressiva contro qualsiasi minaccia (orche e uomo).
“La vita di una mamma megattera è totalmente dedicata ai piccoli, proteggendoli e crescendoli; creiamo con i nostri piccoli un legame tanto forte quanto il legame tra madre e figlio umani, o forse di più?”
La balena canterina
Producono i canti più lunghi e complessi del regno animale. Sono udibili fino a 10 km di distanza, con significati ben precisi in diversi contesti sociali e ambientali.
I canti sono molto diversi: i maschi producono delle vere e proprie canzoni con lamenti e gemiti elaborati, che possono durare mezz’ora e hanno la funzione di corteggiamento. Ad ogni stagione riproduttiva, le canzoni cambiano leggermente, evolvendosi.
“Noi maschi amiamo cantare, è importante farci sentire in tutto l’oceano e
soprattutto dalle femmine, ci teniamo a far colpo su di loro… Sono talmente belle! Ad ogni stagione proviamo a modificare le nostre canzoni per colpirle, un po’ come i vostri tormentoni estivi!”
Altri canti, per lo più simili a “sussurri” sono invece fatti dai piccoli per comunicare con le madri senza farsi sentire da possibili predatori come orche o squali. Il suono è percepibile a non più di 300 m di distanza.
“Noi piccoli siamo molto timidi e indifesi, non dobbiamo farci sentire da nessuno se non dalla mamma, perché il mare è pieno di pericoli”
I salti della megattera
le megattere effettuano diversi tipi di salti fuori dall’acqua, con il ruolo sia di comunicare all’interno del gruppo sia di comunicare tra i gruppi vicini. I salti vengono effettuati sia da maschi che femmine, sia cuccioli che adulti; hanno un ruolo molto più profondo di quello che oggi conosciamo.
“Con i salti vogliamo trasmettere le nostre emozioni, che sono davvero tante!”
La migrazione della megattera
La megattera vive in tutti i mari del mondo ed è suddivisa in 14 distinte popolazioni. A Nosy Be si trova la popolazione del SouthEast Africa/Madagascar.
La megattera compie migrazioni di 25 mila km all’anno, andando ai 15 km/h,
"Nuotiamo con calma!"
Le megattere migrano verso:
le alte latitudini alla ricerca di nutrimento, le acque verso i poli sono molto ricche di plancton.
le basse latitudini (fino all’equatore) in acque calde e non profonde, per accoppiarsi e partorire i piccoli.
Le prime a staccarsi dai mari freddi antartici sono le femmine che hanno appena finito di svezzare i piccoli e perciò sono in grado di seguirle, poi gli individui immaturi, successivamente maschi e femmine maturi e infine le femmine gravide.
Le megattere sono spesso infestate da parassiti come balani o denti di cane (a causa del pH della pelle) che si attaccano al loro muso, solchi golari e parte ventrale delle pinne. Essi fanno attrito sull’acqua, non permettendo un nuoto efficace. Le megattere migrando nelle acque più calde, specialmente vicino alla costa e i fiumi (con pH diverso) riescono a uccide o indebolire questi parassiti.
“Le nostre migrazioni quindi, possono avere dei piacevoli “percorsi benessere” durante il viaggio!”
Durante la migrazione verso le acque tropicali e la loro permanenza, le megattere non si nutrono quasi mai, infatti riescono ad immagazzinare abbastanza grasso nella stagione invernale tale da farlo bastare per tutto l’anno.
“ A Nosy Be ci potete osservare da metà agosto a fine settembre, ma l’eccezione esiste sempre però!”
Altruismo della megattera
L e megattere tendono a non difendere solo i propri piccoli ma qualsiasi essere in difficoltà, il motivo è ancora ignoto ma l’evoluzione ha premiato un comportamento che apparentemente favorisce non la propria specie ma le altre!
“Le nostre più potenti armi sono le nostre lunghe pinne pettorali irte di denti di cane taglienti che, convincono anche le orche e squali più tenaci a desistere e andarsene.”
I nemici della megattera
I nemici naturali delle megattere sono gli squali e le orche che ovviamente puntano all’individuo debole e ai piccoli. Oltre a loro, non corrono rischi legati alla pesca, anzi le loro popolazioni sono in aumento ma c’è il problema delle collisioni con le imbarcazioni e intrappolamento nelle reti da pesca. Se non viene gestito in modo responsabile e rispettoso, anche il Whale Whatching per ammirare questi splendidi animali, potrebbe provocare forte stress.
“ Ci piace farci fotografare e ammirare, sappiamo di essere belle! Però abbiamo paura se vi avvicinate troppo a noi! Siamo talmente grandi che potete vederci anche da lontano!”
Venite a trovarci e scoprirete le sorprese che abbiamo in serbo per voi…
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