LA MANTA
- Friendly Fins
- 31 gen 2022
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 3 apr 2024
La manta costiera: mobula alfredi
Perché conoscere le mante

“Semplicemente perché siamo le ballerine dell’oceano, vi sapremo incantare con le nostre danze e il nostro sguardo di un blu intenso, come il mare…”
Questi straordinari animali sono stati da sempre protagonisti di storie fantastiche raccontate da marinai che navigavano per oceani sconosciuti. La prima volta sono state avvistate da alcuni navigatori spagnoli durante le grandi esplorazioni e furono chiamate appunto “mante” cioè “coperte” in lingua spagnola.
Si dividono in due specie: la manta oceanica e la manta costiera, mobula alfredi appunto.
Come riconosciamo le mante:
La forma di aquilone assolutamente adattata al volo subacqueo con le loro lunghe pinne pettorali simili ad “ali”, mosse in modo elegante e delicato.
È un pesce e perciò trascorre l’intera vita in acqua e respira tramite le grandi branchie che si trovano sul ventre.

“Non veniamo in superficie per respirare”
La colorazione è tipica degli animali pelagici: dorso scuro con alcune sfumature più chiare e ventre bianco con curiose macchie nere.

“Quando volteggiamo nell’acqua la nostra pancia bianca brillerà nel blu, rubandovi lo sguardo!”
Possono raggiungere dimensioni notevoli: 4-5 m di apertura alare per la manta costiera e 7-8 m per la manta oceanica.
Bocca molto ampia, con piccolissimi denti rudimentali solo sulla mandibola.

“Non siamo pericolose!”
Hanno due pinne cefaliche situate ai lati della bocca: sono usate come “palette” per incanalare il cibo verso di essa e tenute arrotolate per ottenere una forma idrodinamica durante il nuoto.

“è proprio il nostro carattere distintivo: queste pinne le abbiamo solo noi e le nostre cugine mobule!”
Coda corta e sottile con una piccola pinna dorsale a pochi centimetri da essa.

Dove vive la manta
La manta vive in molti mari tropicali del mondo: dai Caraibi all’Indonesia, è facile trovarla sia facendo snorkeling che immersioni.
Nelle Maldive frequenta la parte esterna degli atolli maldiviani, in prossimità dei canali che collegano l’esterno con l’interno dell’atollo, chiamati pass. Questo è il suo ambiente preferito perché qui viene incanalata tutta l’acqua ricca di plancton trasportato dalle correnti.
Spesso le mante frequentano anche le cleaning station.
Sono delle formazioni coralline ricche di vita ma soprattutto di particolari pesciolini detti pesci pulitori. Essi fanno parte di molte famiglie diverse ma con un unico obiettivo: mangiare parassiti, scorie, frammenti di pelle degli altri animali. Purtroppo il mare è ricchissimo di parassiti che possono creare dei grandi problemi di alimentazione, respirazione e nuoto. Così le cleaning station sono dei luoghi famosissimi tra gli abitanti del mare e attirano visitatori da ogni dove tra cui proprio le mante e, soprattutto le femmine adulte.

“Per noi sono delle vere e proprie SPA, amiamo incontrarci lì con molte amiche, lasciandoci pulire delicatamente da questi splendidi aiutanti, mentre ci rilassiamo in compagnia.”

Cosa mangia la manta
Il plancton raggruppa tutti quegli organismi che non sono in grado di nuotare ma si lasciano trascinare dalle correnti, sono un’infinità diversa di animali dalle dimensioni più varie. Niente di più semplice da mangiare! Le mante sono ghiotte di plancton e non devono fare altro che aprire la grande bocca in direzione della corrente e filtrare questo nutrimento attraverso le branchie. A loro piace così tanto che non si nutrono d’altro, sono infatti degli animali planctofagi.
La vita della manta costiera:
La manta vive circa 40 anni e ha un ciclo vitale lungo:
Le femmine diventano mature sessualmente a 8 anni mentre i maschi a 6.
Il periodo degli amori è tra ottobre/novembre e marzo/aprile quando c’è il cambio della stagione data dal monsone estivo e invernale.
La fase di corteggiamento è molto lunga e inizia con il rilascio di feromoni da parte della femmina, captati dai maschi che avranno molte prove da superare prima di guadagnarsi l’accoppiamento.
L’accoppiamento avviene ventre contro ventre con il maschio che morde la pinna pettorale sinistra della femmina per tenerla ferma.
La gestazione dura 11 mesi e darà alla luce un solo piccolo di 11 kg che farà, da subito, vita propria.
Nelle mante come negli squali si può distinguere il sesso: i maschi alla base delle pinnette anali, vicino alla coda, hanno due peni (ptegigopodi), più o meno visibili in base alla maturità dell’animale, mentre le femmine non hanno nulla.

Migrazione delle mante:
Le mante costiere sono animali migratori spinti da esigenze alimentari, sono sempre alla ricerca del loro amato plancton!
Non affrontano lunghissime distanze però: attraversano gli atolli delle Maldive due volte all’anno:
Durante il monsone invernale, da maggio a ottobre, che soffia da S-O, raggiungono l’atollo di Baa (Nord Est Maldive) e si posizionano nei canali, radunandosi in gran numero soprattutto nella famosa Hanifaru bay.
Durante il monsone estivo invece, da novembre ad aprile, che soffia da N-E: molti degli individui dell’atollo di Baa si spostano verso sud ovest, nell’atollo di Ari; mentre altri si spostano a Nord ovest nell’atollo di Raa.

“ Siamo dei migratori fedeli e di anno in anno torniamo sempre nello stesso posto (più o meno), è molto importante per noi ritrovare le nostre dimore invernali ed estive. Anche noi abbiamo le nostre case!”
Predatori della manta:
Le mante sono animali estremamente intelligenti e pacifici ma talvolta sono preda degli squali. Se il morso non è fatale però sono in grado di sopravvivere: lo scheletro cartilagineo e l’abitudine a frequentare le “cleaning station” comporta una buona rimarginazione della ferita e quindi una lunga vita!

“Siamo d’animo buono e non facciamo male a nessuno però la Natura è Natura e non abbiamo difese purtroppo contro i grandi squali. La nostra speciale pelle però, ci permette di salvarci spesso dai loro attacchi.”
Anche l’uomo si dà da fare per cacciarle, non tanto per la carne ma per gli archi branchiali (parti delle branchie), utilizzati nella medicina tradizionale cinese.
Purtroppo però questi magnifici animali rimangono anche spesso impigliati nelle reti abbandonate e, dovendo sempre nuotare per respirare, l’intrappolamento è fatale.
Disegno piccola manta
“Se vedete una rete o lenza abbandonate, per favore rimuovetele dal mare perché non riuscendo sempre a vederle noi rimaniamo impigliate e rischiamo di morire!”

Differenze tra manta, razza, mobula e aquila di mare:
Spesso si crea confusione nel riconoscimento di questi animali, facciamo un po' di chiarezza:
La razza vive sul fondo o in prossimità di esso, ha una forma per lo più discoidale con una coda lunga e sottile munita di uno o più aculei.
La mobula, anche detto diavolo di mare, è di forma simile alla manta ma più piccola e con una colorazione marrone sul dorso, le sue pinnette cefaliche sono orizzontali e non curvate verso il basso come nelle mante. Vive in grandi gruppi.
L’aquila di mare ha sempre una forma ad aquilone ma è molto più piccola della manta e soprattutto ha un rostro (muso) molto evidente con bocca provvista di denti, infatti lei non mangia plancton ma pesci. Il dorso è molto scuro e in alcune specie decorato con piccoli pois bianchi. Inoltre ha una lunga coda che usa come frusta per scopo difensivo.
Qualunque persona che abbia il piacere d’incontrare le mante rimarrà assolutamente ipnotizzato dal loro sguardo tremendamente profondo, che sprigiona emozioni straordinarie per chiunque sappia coglierle.
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