L’ARAGOSTA
- Friendly Fins
- 13 giu 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 apr 2024
Perché conoscere l’aragosta?

“Ci conoscete per la bontà della nostra carne ma non siamo solo da mangiare! Potremmo stupirvi con tutto quello che sappiamo fare! Venite a conoscerci!”
Come distinguiamo l’aragosta dagli altri animali marini
L’aragosta è un crostaceo, non un pesce e neanche un mollusco, vediamo come riconoscerlo:
Ha un corpo quasi cilindrico, con un carapace molto robusto provvisto di spine coniche.
Il colore delle aragoste mediterranee è rossiccio-bruno con delle striature gialle sulle zampe e antenne. Quello delle aragoste tropicali invece è più acceso con sfumature azzurre e blu, soprattutto su coda e zampe.
Le dimensioni variano in base alle specie, gli adulti variano dai 20 ai 40 cm di lunghezza.
È provvista di molte appendici, ognuna con una specifica funzione.
Ha una “coda” molto robusta fatta a ventaglio che serve per nuotare, fornendo notevole propulsione.

“Siamo molto veloci sia a cacciare che a scappare!”
Hanno due lunghissime antenne (più lunghe del corpo stesso) che ripiegano all’indietro, sono rosse a striature gialle.

“Sicuramente sono la prima cosa che noterete di noi, spesso le lasciamo fuori dalla tana! Dopo vedrete perché”

Dove vive l’aragosta
Le aragoste vivono sia nei mari temperati che in quelli tropicali, chiaramente saranno specie diverse ma comunque tutte molto riconoscibili!
Il suo habitat mediterraneo sono i grottini, le spaccature tra le rocce e qualsiasi zona in ombra che le permetta di nascondersi, infatti durante il giorno rimane sempre nella sua tana mentre di notte va a caccia, perlustrando dappertutto alla ricerca di cibo. Non raggiunge mai profondità elevate ma in genere rimane dove l’acqua è più fresca, sotto i 20 metri.
Il suo habitat tropicale è invece la barriera corallina, nascosta tra i coralli o dentro ai grottini si ripara dalla luce cuocente del giorno, riposandosi in vista di una notte di caccia. Le aragoste tropicali vivono anche a pochi metri di profondità.
I giovanili invece tendono a rimanere nascosti tra la vegetazione o dentro a grosse spugne!

“Siamo animali abitudinari, ci piace avere la nostra casa e tornarci dopo ogni notte di caccia.”
Cosa mangia l’aragosta
L’aragosta è un abilissimo predatore, le prime paia di zampe sono associate alla manipolazione del cibo ma non hanno le chele. Mangiano altri piccoli crostacei e molluschi, spaccando carapaci e conchiglie con le potenti mascelle. Non disdegnano anche pesci morti o moribondi e in generale tutto quello che riescono ad arraffare facilmente intorno a loro; infatti sono considerati degli animali onnivori-detritivori.
La vita dell’aragosta
L’età media di un’aragosta varia dai 12 ai 20 anni in natura. Viene stimata in base alla dimensione dell’animale.
Le aragoste diventano sessualmente mature al raggiungimento dei due anni d’età.
Il maschio trasferisce il suo seme tramite le “spermatofore” vicino all’apertura genitale della femmina e la fecondazione avverrà quando la femmina emetterà le sue uova (fecondazione esterna).
La femmina accudirà le uova fecondate tenendole attaccate alle zampe dell’addome fino alla schiusa (circa un mese).
Alcune specie di aragosta producono fino a due milioni di uova per stagione riproduttiva!
Dalle uova nascerà una larva planctonica che dopo un periodo in balia della corrente, scenderà sul fondo e si trasformerà in una mini aragosta.
Durante una stagione produttiva i maschi si accoppiano con più femmine mentre le femmine mediamente solo con un maschio o al massimo due.
L’aragosta ha uno scheletro esterno, chiamato esoscheletro, questo non cresce insieme all’animale perciò periodicamente dovrà fare una muta e produrne uno nuovo. In questo frangente di tempo l’aragosta è molto vulnerabile perché senza l’adeguata protezione può cadere facilmente vittima di possibili predatori.

Queste appendici tutto fare
L’aragosta è ricca di appendici pari molto specializzate su tutto il corpo, vediamo cosa fanno:

“ci permettono di fare moltissime cose, molto più che le vostre gambe e braccia!”
Antennule e antenne
Le prime due paia sono le antenne e antennule (più piccole e vicino alla bocca). Le antenne hanno un ruolo molto importante nella comunicazione tra gli esemplari: la loro vibrazione produce dei suoni.
Inoltre sono molto importanti nella percezione dell’ambiente esterno in quanto sono ricche di recettori che captano il cibo ma anche i feromoni (segnali rilasciati da individui della stessa specie).
Le antennule invece hanno alla loro base una speciale struttura chiamata statocisti che le dà informazioni su eventuali vibrazioni del substrato e sull’a forza di gravità.
Appendici boccali e provviste di branchie
Un paio di mandibole per triturare il cibo e altre due paia di mascelle per manipolarlo. Un altro paio di appendici invece porta le branchie con cui l'aragosta respira.
Appendici per camminare e nuotare
Nella parte anteriore l’aragosta ha delle zampe con la specifica funzione di camminare sul fondale, mentre nella parte posteriore le zampe hanno funzione natatoria
Appendici modificate per la riproduzione
Il maschio ha due paia di zampe modificate per poter trasferire lo sperma nel corpo della femmina durante l’accoppiamento.
I nemici dell’aragosta
Molti animali predano l’aragosta nei diversi stadi della sua vita come squali, razze, tartarughe marine, polpi, murene e pesci.

“Come potete ben vedere la nostra vita è tutt’altro che facile!”
Dal canto loro le aragoste si difendono grazie a coda e antenne. Come?
La coda, come abbiamo detto, le rende molto veloci a scappare e nascondersi, la particolare forma a ventaglio permette un’ottima propulsione all’indietro, riuscendo a sfuggire al predatore.
Strofinano le antenne contro una particolare struttura situata al di sotto dei loro occhi. Questo strofinamento provoca un suono molto acuto e fastidioso che tende a spaventare il predatore mettendolo in fuga!

“ Immaginatevi di usare il plettro su una chitarra molto scordata!"
“Le nostre pessime doti canore ci salvano la vita!”
Aragosta o astice?
Questi due animali vengono confusi spesso… Qualche piccolo trucchetto per distinguerli subito:
L’astice ha due grosse chele mentre l’aragosta no.
L’ astice è di colore marrone scuro, a volte con striature bluastre.
L’astice non ha le antenne così pronunciate come quelle dell’aragosta.
L’astice NON è il maschio dell’aragosta ma sono due specie diverse: ci sono maschio e femmina aragosta e maschio e femmina astice!
Vive più in profondità, otre i 40-50 m, alla base delle pareti rocciose dove il fondale è sabbioso. È proprio tra la roccia e la sabbia che crea la sua tana.
Le dimensioni invece si assomigliano abbastanza, intorno ai 40 cm, anche se alcuni astici possono arrivare ai 50 cm, ma comunque rimangono esemplari rari.

“Non vi resta che osservarci bene da vicino, ricordandovi queste facili differenze!”

Ora Friendly Fins siete pronti a conoscere da vicino l’aragosta e il suo splendido habitat! Seguiteci cliccando qui!
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