Con il termine pesci raggruppiamo 33.249 specie diverse, più di tutti i mammiferi, uccelli, rettili e anfibi messi insieme!
Questa vastità di animali ha evoluto strategie di sopravvivenza strabilianti che vale la pena conoscere!
Inizieremo questo percorso sfatando alcuni miti e leggende comuni; ci metteremo nei panni, o meglio nelle pinne di questi straordinari animali, conoscendoli meglio!
Cominciamo proprio dai loro sensi ed in particolare dalla vista!
“Il nostro mondo sensoriale è molto diverso dal vostro, semplicemente perché noi ci siamo evoluti in acqua e voi sulla terra.”
La vista dei pesci
Gli occhi dei pesci assomigliano strutturalmente ai nostri. Anzi, siccome la nostra storia evolutiva deriva da loro, possiamo pensare che siano stati proprio i pesci a evolvere questo sistema visivo!
I pesci sono in grado di mettere a fuoco e di ruotare gli occhi in tutte le direzioni. Grazie al loro cristallino sferico, riescono a vedere tanto chiaramente sott’acqua quanto noi vediamo bene attraverso l’aria.
“A differenza di voi, non possediamo le palpebre e le ghiandole lacrimali, perchè vivendo in acqua non c’è bisogno che lubrifichiamo i nostri occhi!”
Occhi indipendenti
Alcuni pesci, come i cavallucci marini e i ghiozzi, sono addirittura in grado di ruotare indipendentemente gli occhi!
Ma questo cosa significa? ci avete mai pensato?
Questi animali hanno due campi visivi indipendenti da elaborare, perciò pensano a due cose contemporaneamente e ben distinte tra loro: come cercare un compagno con un occhio e controllare un predatore in agguato dall’atro!
“Voi siete capaci di pensare a due cose contemporaneamente?!”
Visione binoculare
Cos'è? La capacità di convertire due immagini, da ciascun occhio, in una sola.
Questa visione è molto utile agli animali che vivono in agguato sul fondo come i pesci piatti (sogliole, rombi, platesse…), perfettamente mimetizzati, mentre aspettano una potenziale preda di passaggio.
La visione binoculare garantisce un’efficace percezione della profondità e quindi della distanza tra la preda e predatore!
Occhi in grado di muoversi in modo indipendente, molto vicini tra loro e situati sullo stesso lato del corpo, sono capaci di creare una visione binoculare.
“Quando passate curiosi sopra di noi con tutte le vostre bolle, noi vi abbiamo già osservato da un pezzo!”
Occhi caldi e corpo freddo
La profondità non piace solo ai subacquei! Alcuni grossi predatori di mare aperto, come squali e pesci spada, affrontano profondità molto elevate.
Cosa c’è in fondo al mar?
Il buio e il freddo!
Questi due elementi combinati non sono proprio accattivanti ma qualcuno ha imparato a gestirli!
“ Il freddo ritarda i movimenti e i ragionamenti, allungando i tempi di reazione, se non siamo abituati e non lo sappiamo contrastare, potremmo correre grossi rischi.”
I grossi predatori sfruttano il calore prodotto dai muscoli del nuoto portandolo agli organi sensoriali, permettendogli di lavorare meglio!
Il pesce spada è in grado di scaldare i suoi grossi occhi fino a 10-15 gradi in più rispetto alla temperatura dell’acqua. Se pensate che in acqua il calore si disperde molto più veloce che in aria, è un risultato senz’altro eccellente!
Tapetum lucidum
Il tapetum lucidum è uno strato di cellule riflettenti dietro alla retina che raddoppia la visione notturna dello squalo. Una strategia molto efficace adottata dagli squali per cacciare di notte, quando anche una piccolissima fonte di luce può tornare comoda. Quando la poca luce colpisce questo strato di cellule, viene prodotto un bagliore proprio come negli occhi dei gatti e altri predatori terrestri notturni quando vengono illuminati nel buio.
La visione a colori
Nel 2014 alcuni scienziati trovarono prove dell’esistenza di coni e bastoncelli come quelli che abbiamo noi in una creatura squaliforme di 300 milioni di anni fa!
Scoperta sensazionale! Ma cosa sono?
Sono dei fotorecettori che traducono la luce esterna in informazione al cervello: i coni si occupano della visione a colori e della nitidezza delle immagini, mentre i bastoncelli sono più sensibili agli oggetti in movimento.
“Questa è una conferma che la visione a colori si sia evoluta in ambiente acquatico, prima ancora che voi metteste piede sulla Terra.”
Inoltre i pesci hanno una capacità visiva superiore alla nostra; infatti…
“Noi siamo tetracromatici e vediamo i colori in modo più vivido rispetto a voi che siete tricromatici e perciò vedete uno spettro di colori più limitato, anche per questo la barriera corallina è così straordinariamente colorata!”
Alcune specie vedono anche la luce nello spettro dell’ultravioletto (UV), soprattutto nell'ambiente della barriera corallina. La pelle di più di 100 specie di pesci, appartenenti a famiglie diverse, riflette grandi quantità di luce UV. Questo cosa vuol dire?
Vuol dire che esiste una comunicazione basata proprio sulla visione dell’ultravioletto… Ad esempio:
Due specie di damigella (pesciolino tipico della barriera corallina) convivono nelle scogliere coralline del Pacifico occidentale e all’occhio umano sono identiche, se non chè una di queste è molto territoriale e difende il suo territorio contro i membri della stessa specie. Ma se sono identiche, come fa a capire che si tratta di un intruso della stessa specie o dell’altra? Le due specie hanno caratteristiche facciali molto diverse, visibili solo nello spettro della luce ultravioletta!
“Siamo troppo furbe!”
Le illusioni ottiche
La lotta per la sopravvivenza ha portato lo sviluppo di strategie eccezionali, tra cui anche le illusioni ottiche!
I pesci che ingannano o si fanno ingannare, testimoniano la capacità di vedere il mondo come lo vediamo noi e che hanno quindi, una percezione precisa di quello che gli sta intorno.
Vediamo qualche illusione ottica inventata dai nostri amici:
I predatori tendono ad attaccare la testa della loro preda per garantirsi un attacco letale, puntando direttamente agli occhi. Quindi...
Alcune famiglie di pesci come pesci farfalla, angelo e palla, hanno sviluppato una soluzione ottimale per scappare dai predatori, ossia un finto occhio disegnato sulla parte finale del corpo, proprio vicino alla coda!
“Quest’occhio lo renderemo molto vistoso con colori vivaci e appariscenti, così da rubare l’attenzione del nostro sprovveduto predatore!”
Il predatore nel momento dell’attacco si confonde attaccando verso la coda e non verso la testa del pesciolino, dandogli modo di scappare abilmente!
“Come se non bastasse alcuni di noi sono in grado di nuotare all’indietro per confondere ulteriormente le idee!"
Cambiare colore
In natura, la colorazione è data dai pigmenti, sostanze in grado di assorbire la luce e rifletterla, assumendo un particolare colore.
Giusto per capirci: ogni pigmento è in grado di assorbire una determinata lunghezza d’onda dello spettro solare e quindi dare una colorazione specifica. Si trovano all’interno delle cellule chiamate CROMATOFORI.
Dove sono queste celllule? Si trovano soprattutto nella pelle degli animali, e contraendosi o rilassandosi, sono in grado di fare cambiare il colore dell’animale stesso!
“Se indossare abiti dai colori vivaci è utile, avere la possibilità di cambiarli è ancora più interessante!”
I cromatofori vengono spesso usati per intensificare il colore della pelle con scopo comunicativo come corteggiamento o competizione; ma anche per attenuarlo, passando inosservato a un predatore o per cessare qualche disputa!
Il mimetismo
Senz’altro i maestri nel cambio di colorazione però sono gli animali in grado di mimetizzarsi!
Questa straordinaria capacità di imitare lo sfondo sottostante, cambiando la disposizione dei pigmenti sulla pelle, è un processo complicato che coinvolge ormoni e vista.
Ma questo cosa vuol dire?
Questi animali hanno l’assoluta percezione dell’ambiente intorno a loro e grazie alla loro vista lo replicano sul loro corpo!
“Semplicemente straordinario!”
Ciò che noi sappiamo sui pesci è solo una minima parte di ciò che loro sanno!
Cit: Jonathan Balcombe
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