Gironzolando per il Nord del Madagascar, l’Ankarana
- Friendly Fins
- 17 ott 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 1 apr 2024
Ciao Friendly Fins, oggi divaghiamo un po' dall'argomento principe del nostro blog, il MARE, per raccontarvi quanto è bello anche il lato terrestre di Nosy Be!
Siete pronti? Si inizia!
Primo giorno
Ed eccoci qui, dopo qualche mese di lavoro siamo riusciti a ritagliarci 4 giorni di vacanza!
Cosa si fa? Riposarsi sotto l’ombrellone? Assolutamente no! E allora? Allora partiamo per il tour del Nord del Madagascar! 4 giorni on the road con un 4x4 tutto per noi e una guida locale che ci accompagnerà in questa avventura fantastica!
Arriviamo al porto di Ankify alle 9 del mattino, fa sempre caldo in Madagascar ma a settembre inizia la primavera e perciò è il periodo ideale per viaggiare senza cuocersi troppo… Ci aspettano 2 ore e mezza di viaggio per arrivare alla prima tappa: il parco nazionale dell’Ankarana, sugli altopiani centrali del Nord a 300 m di altitudine.
In viaggio verso l’Ankarana

Le strade in Madagascar non sono di certo famose per la loro accessibilità, pochi pezzi sono asfaltati e molte buche ci separano dalla nostra meta, ma incontriamo anche tratti nuovi su cui scorriamo agevolmente.
Il paesaggio è straordinario! Passiamo dal mangrovieto, alle foreste e piantagioni di cacao, fino alle risaie, attraversando molti villaggi. La guida ci spiega che ogni villaggio è specializzato nella produzione di “qualcosa” tipo ghiaia, frutta, anacardi, manufatti in ferro, riso e via dicendo. Così ci fermiamo al villaggio della frutta per assaggiare questi meravigliosi frutti tropicali: ananas, mango, frutto del pane, banane, papaie e questo frutto chiamato nona, da noi non è famoso ma è davvero bello dolce e gustoso!
Subito dopo si riparte, l’Ankarana ci aspetta!
Il parco nazionale dell’Ankarana
Il parco, istituito nel 1956,, ospita la foresta semisecca e gli tsyngy grigi, speciali catene montuose molto appuntite che vedremo in seguito. I percorsi possibili sono due: il primo è un percorso con il ponte tibetano che passa proprio sopra questi tsyngy mentre il secondo è la visita alla grotta sacra seguita da un belvedere direttamente sugli tsyngy.
Per quanto mi mettano un po’ d’ansia le grotte sottomarine, mi incuriosiscono invece molto le grotte terrestri e così optiamo per il secondo percorso ma prima… Si pranza finalmente!
Ed eccoci a fare un bel pic nic nel cuore della foresta semisecca, non manca proprio niente: riso, pollo, verdure bollite con uova d’anatra e infine la deliziosa frutta, ma non siamo i soli ad amare la frutta tropicale! Nel giro di pochi minuti, dagli alberi iniziano a scendere niente meno che… I lemuri coronati!

Ci troviamo circondati da questi animali incredibili: con le loro manine morbide si avvicinano alla ricerca delle banane! Che dire, per noi che piacciono gli animali, questa gita inizia proprio bene! Ma è tempo d’incamminarci ora.
La grotta sacra
Dopo mezz’ora di passeggiata e una cinquantina di scalini, si apre davanti a noi questa grotta gigantesca, uno spettacolo meraviglioso che ci lascia senza fiato: iniziamo ad addentrarci incontrando subito i suoi guardiani: i pipistelli e a centinaia! Svolazzano e si riposano a testa in giù attaccati al soffitto della grotta.
Noi proseguiamo, abbiamo solo la luce di una torcia e tutto è molto misterioso ed emozionante, in fondo siamo nel cuore del Madagascar in una grotta sacra!
La grotta si rivela meravigliosamente bella con le sue stalattiti e stalagmiti, i loro colore è brillante e creano delle decorazioni che mi ricordano il corallo cervello e le mascelle degli squali, (quanto è perfetta la Natura?)

La grotta è ricca di camere molto diverse tra loro: alcune hanno stalagmiti molto allungate mentre altre sembrano dei panettoni e infine, nella parte più interna della grotta, dove è completamente buio e le poche forme di vita sono alcuni insetti e piccoli pipistrelli, la guida ci invita a spegnere tutte le luci e fare una preghiera… La principale religione del Madagascar infatti è l’animismo ossia la venerazione della Natura e quale posto migliore di questo per provare un’esperienza così mistica?
Usciamo dalla grotta. Ognuno coi suoi pensieri, io per prima esterrefatta dalla visita che non si è fermata ad una sterile gita ma ci ha permesso di conoscere meglio questo luogo sacro e sentirci parte di esso.
Risalendo verso la cima di questi altopiani eccoci affacciati al belvedere sugli tsyngy grigi: delle particolari formazioni calcaree derivanti dalla fossilizzazione di conchiglie del giurassico, in seguito levigati dall’acqua e dal vento. Questa zona infatti è ricca di fiumi sotterranei che nei millenni hanno scavato e contribuito a questo scenario.
Osservarli così imponenti e appuntiti mi hanno fatto pensare a dei guardiani incorruttibili e severi di questo paesaggio primordiale, dove l’accesso all’uomo è consentito in piccola parte e solo per concedergli un assaggio di quanto la Natura è capace di compiere opere meravigliose.

La notte all’Ankarana Lodge
Usciamo dal parco con un po’ di malinconia, è stata un’esperienza surreale ed è solo il primo giorno! Ormai siamo vicini al tramonto, è tempo di andare a sistemarsi per la notte in uno dei lodge intorno al parco: l’Ankarana Lodge.
(https://yorkpareik.wixsite.com/ankarana-lodge-en).
Un lodge interamente immerso nella foresta semisecca con gli tsyngy imponenti intorno ad esso. La piccola stanza in stile malgascio ed essenziale, è perfettamente in linea con l’ambiente selvaggio in cui ci troviamo ma la cosa più incredibile è il ristorante immerso tra gli tsyngy: una passerella ci porta in questa piccola sala immersa nella foresta, una meraviglia!
Ormai abituati a vivere il mare, a 300 m d’altitudine c’era un bel frescolino, dopo una deliziosa cena locale, decidiamo di ritirarci ma non avevamo fatto i conti con la via lattea scagliata prepotentemente sopra di noi...
Le stelle più vicine e luminose che io abbia mai visto! Come primo giorno non possiamo chiedere di più!
Dove andremo domani? Clicca qui!
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