Buon giorno Friendly Fins, come sapete in questo periodo ci troviamo in Mar Rosso, più precisamente a Sharm El Sheikh in una delle barriere coralline più belle al mondo.
Proprio di fronte a Sharm El Sheikh si trova l’isola di Tiran, diventata parco marino e meta "obbligatoria" da visitare per subacquei e snorkelisti.
Appena atterrerete a Sharm El Sheikh ne sentirete già parlare e proveranno a vendervi l'escursione in ogni modo Friendly Fins! Quindi vediamo di saperne già qualcosa in più:
Quest’isola desertica è disabitata eccezion fatta solo per una base militare, la vera attrazione perciò si trova sott'acqua, infatti leggermente a sud ovest di Tiran sorgono 4 montagne sottomarine di rara bellezza, create interamente di corallo, quasi affioranti in superficie.
Jackson reef, Woodhouse reef, Thomas reef, Gordon reef
Questi singolari nomi sono stati dati dai 4 cartografi che hanno mappato i fondali intorno a Tiran. Perciò ogni reef porta il nome di un cartografo.
Jackson Reef
Jackson reef è il più settentrionale ed evidente anche da lontano a causa del relitto affiorante della nave mercantile Lara naufragata nel 1981. In questo punto è vietato lo snorkeling e anche le immersioni sono per subacquei esperti, per lo più. È un reef abbastanza verticale con una rapida caduta in profondità. La sua parte esterna è soggetta a correnti anche molto forti ma punto focale per l’ avvistamento degli squali martello.
Woodhouse reef
Woodhouse reef si trova tra Jackson reef e Thomas reef ed è la più allungata e stretta conformazione delle quattro. Questo la porta a essere sempre molto battuta da correnti e venti perciò rende impossibile avere ancoraggi fissi per le barche. Le immersioni anche qui sono riservate a subacquei esperti in quanto sono fatte tutte in corrente. La particolarità di Woodhouse è questo canyon parallelo al reef sui 30 m di profondità che sfocia in un pianoro sabbioso con al lato destro un meraviglioso anemone rosso.
Thomas reef
Thomas reef è una delle più spettacolari e suggestive immersioni di Tiran, la più piccola delle 4 ma con una biodiversità unica. La sua modesta dimensione la rende bella esposta alle correnti perciò anche qui come a Woodhouse non sono presenti ancoraggi fissi e non è concesso lo snorkeling.
L’immersione può essere fatta da subacquei alle prime armi ed esperti purché si segua alla lettera il briefing della guida. La sua parte meridionale è senz’altro la più scenografica con questo pianoro sui 22-25 m occupato da una foresta enorme di gorgonie (coralli a ventaglio) suddivisa in due file parallele. Le loro dimensioni suggeriscono già la presenza di correnti impegnative. A seguire la doppia fila di gorgonie, il reef è attraversato da queste grandi arcate a diverse profondità (troppo per i subacquei ricreativi!), i famosi archi di Thomas appunto.
Dipendentemente dalla corrente si riesce a girarle intorno quasi per 3/4 della sua larghezza incontrando grottini e canaloni che si affacciano su un blu mozzafiato.
Gordon reef
Gordon reef è costituita da una barriera corallina superficiale e un plateau di sabbia e pinnacoli di corallo che degrada dolcemente dai 2/3 m fino ai 18/20 m, in cui inizia lo scalino (drop off) che ci porterà in profondità.
È facile individuare il reef anche da lontano, perché nel suo lato esterno, verso la costa per intenderci, è presente il relitto di un cargo panamense di nome Louilla, affondato nel 1981, incagliato sulla barriera che ancora resiste e rimane affiorante.
Questa nave trasportava barili che, durante la collisione sono stati dispersi su tutto il versante orientale del reef. Oggi sono ancora visibili sia facendo immersione che snorkeling ma difficilmente riconoscibili in quanto estremamente colonizzati da coralli e spugne di ogni tipo.
Sono diventati a tutti gli effetti parte integrante del reef.
La dolce conformazione ci permette di fare sia snorkeling che immersioni per tutti i livelli, partendo dalla zona orientale formata da una piccola laguna in cui troviamo ancoraggi fissi chiamati shamandura dove appunto si possono ormeggiare le barche escursioni.
Per gli snorkelisti: la laguna è ideale per chi fa snorkeling per la prima volta: il basso fondale e l'acqua cristallina mettono a proprio agio, in un attimo sarete distratti dal meraviglioso acquerello di pesci e coralli che vi comparirà davanti, lasciatevi andare Friendly Fins e le sorprese non mancheranno!
Per i subacquei: oltre alla bellezza della barriera che degrada lasciando spazio al blu della profondità, nella parte più a sud troviamo una zona sabbiosa sui 18 m chiamata “shark pool” in cui è possibile avvistare squalettj pinna bianca mentre si riposano sulla sabbia corallina.
Qualche consiglio Friendly all'isola di Tiran...
Sia lo snorkeling che le immersioni a Tiran richiedono impegno da parte dei partecipanti nel rispetto delle regole e soprattutto rispetto per il delicato ambiente in cui ci troviamo.
Tiran è un luogo sottoposto a correnti, come abbiamo visto prima, perciò non si può fare né snorkeling né immersioni senza la supervisione di una guida che conosce il posto e sa come svolgere l'attività.
Prima di entrare in acqua ci sarà la spiegazione di quello che si andrà a fare e sarebbe bello che tutti l'ascoltassero così tutti sanno cosa si deve fare!
Ricordiamo che l'isola di Tiran è un parco marino, come anche Ras Mohammed (di cui sentirete sicuramente parlare) ed è vietato raccogliere coralli e conchiglie, pescare e gettare qualsiasi cosa in mare che sia cibo o rifiuti.
Perchè Friendly Fins?
Più noi passeremo in punta dei piedi senza lasciare tracce del nostro passaggio, più questo paradiso si manterrà tale e avremo davvero vissuto l'essenza di questo luogo tra i più incontaminati del Mar Rosso.
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