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Friendly Fins

Cosa nasconde il deserto del Sinai

Aggiornamento: 6 apr

Buon giorno Friendly Fins oggi vi raccontiamo come sia possibile mettere cappello, sciarpa e giacca a vento a Sharm El Sheikh, da sempre famosa per le sue temperature miti e piacevoli.


Tutto comincia con i festeggiamenti del trentesimo compleanno del mio collega Andrea. Da che si doveva fare un’immersione su relitti a decidere di fare qualcosa di nuovo!

E cosa? Perché non andare al monastero di Santa Caterina, incastonato nel deserto del Sinai?


La penisola del Sinai politicamente è egiziana ma geograficamente è asiatica, delimitata ad est dal golfo di Aqaba e a ovest dal famoso canale di Suez ed è costituita quasi interamente dal deserto...Roccioso. Ebbene Friendly Fins ci troviamo in un ambiente fatto di valli e montagne di cui il monte più alto è il monte Caterina (da cui il monastero prende il nome) con una vetta di 2.637 m, più conosciuto appunto come Monte Sinai.

Una tranquilla escursione nel deserto è però degenerata in un trekking notturno di 7 km e 750 scalini alla scoperta del Sinai e della meravigliosa alba nel deserto, terminando poi al monastero.


Escursione notturna al Monte Sinai

Perciò Friendly Fins siamo pronti, escursione notturna al Monte Sinai, si parte dopo cena e si raggiungono le pendici del monte circa a mezzanotte. Da qui incontriamo la nostra guida che battezza ufficialmente il nostro gruppo di 9 persone in “gruppo Lotus”, questo nome tornerà ricorrente in tutta la gita per richiamarci all’appello! E ovviamente diventato poi tormentone dell’intera escursione.


All’inizio del nostro cammino, troviamo parecchi beduini, (dall'arabo bedu ossia abitante del deserto) che ci vogliono vendere poncho, torce o il passaggio in dromedario.

Un po’ increduli ci chiediamo dove sono tutti questi dromedari che pubblicizzano con insistenza...Proseguiamo…

La guida ci fornisce una piccola torcia per guardare almeno dove mettiamo i piedi e così da lì a poco scopriamo subito dove fossero nascosti tutti i dromedari. Si apre infatti davanti a noi uno scenario particolare di questi alti animali immobili lungo il nostro cammino nella notte egiziana, Solo il loro verso rimbomba nella notte e rende tutto davvero selvaggio con le loro ombre che si riflettono sulla pietra.


La camminata nel deserto fino alla cima del Monte Sinai

A dir poco stupefatti dalla scoperta, continuiamo a camminare, iniziando la salita come una specie di lunga fiaccolata con queste piccole torce che si muovono nell'oscurità, ma non siamo soli... Il gruppo Lotus inizia a esser scortato da beduini e dromedari che camminano con noi, quasi fianco a fianco per via della modesta larghezza del sentiero.

Ci ritroviamo ben presto a parlare con il dromedario vicino a noi!

Il passo della nostra guida è deciso e moderato da darci la possibilità di alzare la testa e rimanere incantati dalla quantità di stelle che stanno brillando sopra di noi.

Davvero emozionante da togliere il fiato...

I piccoli ristori del Monte Sinai

Durante il tragitto abbiamo l'occasione di fare qualche piccola sosta nei ristori beduini. Quasi magicamente si aprono davanti a noi questi piccoli ristori in pietra dove è possibile comprare acqua, biscotti, dolci vari ma soprattutto bere qualcosa di caldo come il caffè e il delizioso the beduino.

Proprio quello che ci va per un'amante del the come me! Vi ricordo Friendly Fins che stiamo andando a gennaio e quassù la temperatura si aggira intorno agli zero gradi. Una pausa dal freddo e dal vento viene piacevolmente gradita da tutti.


Partecipanti all'escursione durante ultimo ristoro prima di arrivare in cima al Monte Sinai
Ultimo ristoro prima di arrivare in cima al Monte Sinai

Gli ultimi 750 scalini

Dopo circa 3 ore di camminata arriviamo ai fatidici 750 gradini che ci porteranno ai 2285 m d'altitudine, obiettivo del nostro trekking. Sapendo che questo è l'ultimo sforzo per vedere la famosa alba, li affrontiamo tutti determinati finchè non raggiungiamo l'ultimo vero ristoro che ci permetterà di noleggiare le coperte per posizionarci in vetta e non patire troppo il freddo.

(Consigliamo vivamente di noleggiarle, il costo è 3 euro, ma fidatevi è l'investimento migliore dell'escursione!)

Il panorama 2285 m

Con queste coperte pesantissime facciamo l’ultima scalinata che ci porta in questa terrazza seriamente singolare: alla nostra sinistra appare una piccola chiesetta in pietra con un minuscolo campanile, qualche passo più avanti invece sulla destra ci appare una piccola moschea. Un posto incredibile dove davvero due religioni tanto diverse coesistono e sono in perfetta sintonia tra loro…


Ci posizioniamo appena dietro a un muretto per ripararci dal vento gelido, giusto in tempo per vedere il cielo diventare rosso fuoco, ecco l’alba!


Dopo tutta questa fatica siamo qui sul monte Sinai a goderci l’alba sul deserto, a un certo punto un suono familiare rimbomba intorno a noi! Il suono di una campana!

Chiara in primo piano, sullo sfondo il deserto roccioso del Sinai illuminato dall'alba
L'alba sul Monte Sinai

La campana della chiesetta, sono tre mesi che non sento questo suono, il cuore inizia a battere veloce, come se in un attimo mi riportasse a casa, nel silenzio invernale di una passeggiata con i cani, nel mio piccolo paesino piemontese... Suoni di casa…

Bello, davvero bellissimo.


I colori iniziano ad attenuarsi: passiamo dal rosso, all’arancione e infine il sole inizia a farsi alto in cielo e colora queste montagne, finalmente riusciamo a vedere il Sinai che si è nascosto per tutta la notte.


Il monastero di Santa Caterina

Le montagne intorno a noi che compaiono imponenti ci ricordano quanto siamo piccoli rispetto alla Natura. Nonostante il vento ancora forte, il sole inizia a scaldarci un po’ le ossa e il richiamo “lotus” ci dice che è ora di ricominciare la discesa, nel giro di un’ora e mezza siamo tornati alle pendici, ammirando questo paesaggio che abbiamo visitato solo nel buio.

Finalmente si presenta davanti a noi il monastero di santa Caterina con queste alte mura da cui spuntano alberi di ulivo,

Mi ha fatto strano vederli in Egitto!


Le mura esterne del monastero, gli ulivi si intravedono dalle mura, un dromedario in primo piano si riposa al sole, fa da sfondo il deserto del Sinai
Le mura esterne del Monastero di Santa Caterina

Entriamo nel monastero, superato il chiostro con gli ulivi, arriviamo nella parte più saliente: il Roveto ardente di Mosè, da cui appunto nel 527 l'imperatore Giustiniano ci fece costruire il monastero intorno.

Chiaro è che noi non siamo né storici né critici di storia dell'arte per spiegarvi qualcosa in più ma la cosa che più ci ha toccati da vicino è questo luogo sacro sia per cristiani, che ebrei e musulmani, che convivono in armonia tra loro, in questo angolo di mondo senza tempo.

Il monastero è diventato patrimonio dell'Unesco nel 2002 per la sua architettura, la raccolta di icone e manoscritti bizantini di valore unico. La piccola chiesta bizantina vicino al Roveto ne è la prova esemplare.

Personalmente il monastero mi è piaciuto molto esternamente: ben tenuto con le stanze dei monaci, l'orto, gli animali da cortile, mi ha trasmesso vita in un paesaggio desertico e ostico.

Da vedere assolutamente... ma anche da ascoltare il silenzio tra le sue mura.


Finita la visita rientriamo verso Sharm El Sheikh, con un viaggio di circa 3 ore. Un'escursione davvero unica nel suo genere, un'alternativa fuori dai classici circuiti turistici che fa riflettere molto sulla storia e sull'ambiente.


Chiara e un dromedario in primo piano, sullo sfondo il deserto del Sinai
Il piacere di scaldarsi al sole

Consigli di viaggio

Nel vostro zaino Friendly Fins non possono mancare:

  1. I vestiti più pesanti che avete compresi guanti, cappelli e sciarpe, se pensate di aver esagerato con il vestiario, prendetevi ancora una maglia!

  2. Meglio portarsi acqua e viveri per la colazione,

  3. Se avete una torcia frontale vi tornerà molto utile,

  4. Tanta voglia di vivere un'avventura tra passato e presente.


Se siete ancora assetati di divertimento e conoscenza potete buttarvi in un'altra bella escursione durante la vostra vacanza... Clicca qui



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